Siamo alla fase finale della sesta stagione di Lega.
E’ dicembre, e le ultime amichevoli si stanno svolgendo in un clima sereno in cui sono tutti più buoni. Le carole natalizie echeggiano tra le case, gli amici si salutano e si fanno gli auguri, e su tutto regnano Pace e Felicità.
Ma c’è sempre qualcuno che vuole rovinare le Feste.
Dalle fredde terre desolate del Nord, una squadra votata alla violenza più pura è calata sulla quiete del villaggio dei Tassi. Il Chaos mutato di Capricorn, alla sua terza stagione, assomiglia a un cataclisma naturale. Non lo puoi fermare, non lo puoi deviare, devi solo aspettare che passi. E lui è passato, letteralmente, sopra tutti. Forse spinto dall’amorevole sguardo del figlio, forse proprio per sottolineare al rampollo che è comunque sempre papà, in famiglia, a tirare le sberle più forti. E come potrebbe essere altrimenti? Gli Arieti di Piombo sono stati trainati verso la finale da due Chaos Warrior leggendari, costruiti per smontare le ossa degli avversari in ordine alfabetico. Lo strapotere fisico del Chaos, lasciato colpevolmente crescere dai Tassi per due stagioni, è diventato dominante e le armature dei principali concorrenti, di conseguenza, sono diventate irrilevanti. Primo a pari merito in regular season, Capricorn ha schiacciato nei quarti di playoff la squadra rivelazione del torneo (gli Elfi Oscuri di un competitivissimo GFilippi) e in semifinale i predestinati al titolo (i Nonmorti di Inquisitor1974), lasciando solo cenere, sangue e disperazione al suo passaggio. Un discreto biglietto da visita.
Ma nell’ora più buia, dalle profondità della terra è emerso un campione del Bene. E’ sporco, peloso, utilizza schiavi e tattiche scorrette, ma non lasciatevi ingannare: è il principe azzurro di cui il villaggio dei Tassi aveva bisogno. L’Underworld di Tartyx è tutto quello che si può volere in una squadra. Cinico, veloce, agile, con la panchina lunga, una selezione di inducements da paura, un killer designato e una propensione al fallo da dietro che nemmeno nelle docce di Alcatraz. Certo, si potrebbe obiettare che un deltaCas di -28 in undici partite non sia il massimo, ma la verità è che quando c’è stato da soffrire e portare la croce si è visto che gli snotling sembrano essere nati apposta. L’Underworld ha strappato il primo posto nel Gruppo A proprio a Capricorn, grazie allo scontro diretto; si è poi mangiato i Goblin di JanMattys nei quarti come aperitivo, e come piatto forte ha liquidato 3-1 in semifinale uno dei favoriti, gli Orchi di Ebenezer, beccandosi otto casualties e uscendone fresco come una rosa. Questa si che è dedizione.
E adesso siamo al momento cruciale, sedici turni di violenza per decidere chi sarà il campione di Lega.
Violenza aperta e splatter, o falli, armi segrete e bustarelle all’arbitro? Come si dice in questi casi, a vincere sarà comunque lo sport.